Devozione

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Nel santuario della Madonna del Monte è presente una raccolta di ex-voto collocati sulle pareti di una cappella laterale della chiesa, ricavata dai locali dell’ex refettorio del convento. Oltre ai classici ex-voto d’argento, la cappella conserva alcune memorie che meritano di essere ricordate sia per l’aspetto devozionale che per la storia della comunità martana.
La prima è una Via Crucis in cromolitografia offerta dalle famiglie dei soldati che nel biennio 1935-1936 furono impegnati nella guerra d’Etiopia. Le dediche apposte sul retro di ciascuna “stazione” riportano le invocazioni di madri, figlie e spose volte ad impetrarne il ritorno.
Nella cappella sono inoltre collocati alcuni pannelli che raccolgono le foto dei soldati partiti per il fronte durante la seconda guerra mondiale. Tali foto, poste dai familiari sulle colonne dell’altare maggiore con una richiesta di protezione alla Vergine, vennero raccolte in due grandi bacheche collocate, in un primo momento, nel presbiterio. Successivamente, durante i lavori di restauro del Santuario realizzati negli anni 1973-74, le foto originali vennero fotografate di nuovo e ristampate per uniformarle nelle dimensioni, ordinate nei pannelli e collocate nella cappella.
Contestualmente, si provvide a spostare dal presbiterio al chiostro il monumentino formato da una bocca da fuoco che poggia su una colonna in cui è riportata la scritta “10. VI. 1944 – NON COLPÌ PER MARIA”. Il cimelio ricorda il passaggio del fronte di guerra nel nostro Comune che avvenne senza danni tanto per la popolazione quanto per le cose. I carri armati americani, che avevano puntato i cannoni contro il paese per scacciare i tedeschi, non spararono neppure un colpo perché i nemici si erano allontanati prima che venisse aperto il fuoco. Così, il paese fu salvo e la popolazione attribuì l’evento alla protezione della Vergine alla quale si erano rivolti con la formulazione di un voto solenne il 15 agosto 1943. Terminata la guerra si sciolse il voto e combattenti e reduci di guerra, come promesso, offrirono un Cero su cui era dipinta l’immagine della Madonna del Monte, l’emblema dell’Associazione Combattenti e Reduci e un cartiglio con la dicitura “PRO PERICULO VOVIMUS – PRO GRATIA FECIMUS”, oggi conservato in una bacheca del museo del convento.
Un altro aspetto della devozione popolare è quello legato al florilegio poetico che i martani sono soliti dedicare alla Madonna del Monte nel giorno della sua festa. Su una bacheca, affissa fuori della chiesa, è possibile lasciare un componimento poetico, una preghiera, un pensiero in onore della Vergine. Tali fogli, anonimi o firmati, esprimono ringraziamento, lode, richieste, affetto filiale…
Tale documentazione viene raccolta e archiviata e una parte è stata pubblicata in un volume dal titolo L’omaggio del cuore. Poesie e preghiere alla Madonna del Monte.
La devozione dei martani a Maria, tuttavia, non si esprime solo con le forme della religiosità popolare che culmina nella grande festività del 14 maggio, ma soprattutto con la venerazione resa nelle forme liturgiche canoniche.